Piazza del Carmine a Firenze: nuova vita con calcestruzzi drenanti e architettonici Unical
I recenti lavori di Piazza del Carmine a Firenze sono un’interessante esperienza di convivenza fra le due tipologie di calcestruzzo che, in modo diverso, esaltano la presenza degli aggregati contenuti.
Il calcestruzzo “architettonico” è una soluzione tecnica utilizzata in Italia da circa 30 anni. Ha sempre costituito una nicchia nel mercato del calcestruzzo preconfezionato ma negli ultimi anni, anche probabilmente per il continuo tentativo di ampliare il raggio d’azione da parte di tutti gli operatori, il numero di imprese che si offrono per questo tipo di soluzioni e l’offerta a disposizione sono sicuramente cresciute.
Il calcestruzzo “drenante” è ancora relativamente giovane come applicazione in Italia ma in America, per esempio, costituisce una tecnologia molto utilizzata e apprezzata da almeno un ventennio.
Sia gli architettonici che i drenanti giocano sulla presenza al loro interno degli aggregati. I primi li portano a vista andando a rimuovere la pasta cementizia corticale ed esaltando così la loro varietà e bellezza cromatica. I secondi invece usano la pasta cementizia presente per tenere legati gli aggregati nonostante l’altissima presenza di vuoti, di dimensioni sensibili, fra loro. Per entrambi, le opere più ricorrenti sono costituite da piazze, strade, parcheggi, camminamenti, marciapiedi, etc.
Piazza del Carmine è una delle piazze storiche dell’oltrarno fiorentino ed è stata scelta come prima di una serie di riqualificazioni delle stesse piazze fiorentine. In questo caso la committenza ha deciso di non scegliere fra una delle soluzioni ma di utilizzarle entrambe realizzando la strada perimetrale alla piazza in calcestruzzo architettonico, dotato di maggiore resistenza all’usura da transito, mentre con i drenanti le aree pedonali interne con gli inserti ritagliati internamente per gli alberi.
Entrambe le tipologie di calcestruzzo si prestano molto bene ad una eventuale colorazione con pigmenti, un po’ come viene sempre fatto per evidenziare i percorsi ciclabili rispetto a quelli destinati a pedoni e autovetture. In questo caso la committenza non era interessata a differenziare cromaticamente i percorsi carrabili rispetto a quelli pedonali e, infatti, alcune delle foto seguenti evidenziano questa relativa somiglianza fra le due aree.
Una particolarità di questa esperienza è stata che, probabilmente anche per dare un aspetto ancor più omogeneo, la disattivazione e il lavaggio finale, operazioni caratteristiche dei calcestruzzi architettonici, sono state effettuate anche sulle zone eseguite con calcestruzzo drenante, rendendo questa, a detta dell’impresa esecutrice, una delle prime opere con calcestruzzo drenante e architettonico al tempo stesso. Alcune delle foto seguenti riproducono le operazioni di disattivazione e lavaggio dell’area drenante.
La differenza principale, a questo punto, fra la parte pedonale e quella carrabile sta nella presenza o meno dei vuoti interstiziali fra gli aggregati che permettono di non avere ristagni nelle aree pedonali e di aumentare allo stesso tempo anche l’efficacia dell’irrigazione naturale a favore di piante e alberi nelle vicinanze.